Sul web si parla in sardo

La Giunta comunale approva il progetto Sigheus a chistionai. Un sito internet e uno sportello per tutelare la lingua.

C’è un solo modo per salvare la nostra lingua: bisogna usarla spesso. La Giunta di Barumini ha approvato il progetto Sigheus a chistionai sulla base della legge nazionale 482/99, che concede finanziamenti agli Enti locali per i programmi di intervento per la tutela delle minoranze linguistiche.

Oltre all’amministrazione comunale, nel progetto saranno coinvolte le realtà produttive e culturali del posto. È in programma la realizzazione di uno sportello e la creazione di un sito web strumentale allo stesso. Saranno persone esperte in lingua sarda a tenere le lezioni per i dipendenti comunali e cittadini, sulla lingua scritta e parlata. Inoltre, è prevista un’attività culturale finalizzata alla creazione di un laboratorio di musica e creazione di testi nei generi musicali pop, rock, reggae, hip hop, dub, etnorock e ska in lingua isolana. «Negli anni scorsi abbiamo avuto numeri importanti di partecipazione, di varie fasce di età, ai corsi di formazione effettuati nei locali dell’ex Convento Cappuccini. Per questo, con l’associazione Sa Bertula Antiga, riteniamo opportuno ripetere l’esperienza», afferma il sindaco Emanuele Lilliu.

Il patrimonio linguistico della Sardegna è fondamentale per lo sviluppo sociale, civile ed economico della collettività. E il Comune di Barumini, assieme a Villanovafranca, Gesturi, Tuili, Las Plassas, Setzu, Segariu e Furtei, ha recepito e fatta propria questa esigenza.

Fonte: Carlo Fadda, Unione Sarda


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