Sangue, aumentano le donazioni dei volontari

Sei milioni di euro ogni anno: è la spesa in Sardegna per l’importazione del sangue. Nonostante l’aumento delle donazioni, le importazioni non diminuiscono. Sono alcuni dati emersi nella quarantesima assemblea regionale dell’Avis svoltasi al Centro culturale Giovanni Lilliu di Barumini. La manifestazione ha visto la presenza di 162 presidenti delle sedi comunali e provinciali, di 99 delegati in rappresentanza dei 28.398 soci iscritti nelle 154 sedi comunali presenti nell’Isola, e di Consiglieri dell’Avis nazionale. «Complessivamente, nel 2010, l’Avis ha raccolto oltre 49 mila donazioni, aumentando di oltre 2500 unità rispetto all’anno precedente. Ma siamo ancora lontani dall’autosufficienza, che si può raggiungere se diventa una priorità nazionale», dice il presidente regionale Francesco Letizia.
Il problema sangue è d’interesse generale, in particolare nell’Isola, nella quale è presente un alto numero di malati di Beta-Talassemia, per i quali servono circa 50 mila trasfusioni, facendo salire il fabbisogno complessivo a 110 mila sacche di sangue. Carenza che va fronteggiata con l’importazione di almeno 37 mila sacche dalla Penisola. La Regione dimostra sensibilità ma bisogna fare ancora di più per raggiungere l’autosufficienza. Pino Mulas direttore del servizio trasfusionale sardo, lancia una proposta: «L’obiettivo è quello di 5 mila nuove donazioni, e per far ciò dobbiamo sensibilizzare il donatore sardo affinché faccia almeno due donazioni l’anno, e attrarre nuovi soci. Basti pensare che adesso sono 4,3 le donazioni ogni cento abitanti, e arrivando a 6 ogni cento abitanti sarebbe l’autosufficienza».

Fonte: Unione Sarda, Martedì 19 aprile 2011


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